Stralcio
del Canto LXXIII «Cavalcanti»
di Ezra Pound
Passai per Arimino ed incontrai uno spirito gagliardo
Che cantava come incantato di gioia;
Era una contadinella
Un po' tozza ma bella ch'aveva a braccio due
tedeschi.
E cantava, cantava sempre senza aver bisogno
d'andare in cielo.
Aveva condotto i canadesi su un campo di mine
Dove era il Tempio della bella Ixotta
Camminavano in quattro in cinque ed io ero ghiotto
d'amore ancora malgrado i miei anni.
Così sono le ragazze della Romagna.
Venivan canadesi a espugnar i tedeschi,
A rovinar quel che rimaneva della città
di Rimini;
Domandarono la strada per la Via Emilia a una
ragazza, una ragazza stuprata
Po' prima da lor canaglia. «Bè!
Bè! Soldati! Quest'è la strada».
«Andiamo, andiamo a Via Emilia!».
Con loro proseguiva. Il suo fratello aveva scavato
i buchi per le mine, là verso il mare.
Verso il mare la ragazza, un po' tozza ma bella,
condusse la truppa.
Che brava pupa! Che brava pupetta!
Le davo un vezzo per puro amore, che eroina!
Sfidava la morte,
Conquistò la sorte peregrina.
Tozza un po' ma non troppo, raggiunse lo scopo.
Che splendore! All'inferno '1 nemico, furono
venti morti.
Morta la ragazza fra quella canaglia
Salvi i prigionieri. Gagliardo lo spirito della
pupetta.
Cantava, cantava incanta di gioia,
Or ora per la strada che va verso '1 mare.
Gloria della patria! Gloria! Gloria Morir per
la patria nella Romagna! Morti non morti son,
Io tornato son dal terzo cielo per veder la Romagna,
per veder le montagne nella riscossa,
Che bell'inverno! Nel settentrion rinasce la
patria.
Ma che ragazza! Che ragazze, che ragazzi, portan
il nero!
NUOVO FRONTE N. 150 . Gennaio 1995. (Indirizzo e telefono:
vedi PERIODICI)
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